"Furbetti" della monofase. In tanti a chiedere risposte. Civico 10 pensa ad una commissione d'inchiesta
E' una voragine inquietante. Un debito di 188 milioni di euro per un'imposta non pagata. L'equivalente di ben 18 patrimoniali. Fatti i conti è una cifra che supera addirittura la somma che lo Stato ha annunciato di voler incamerare per il pareggio di bilancio. Un obiettivo per il quale si era previsto già nella finanziaria precedente di accendere un mutuo: di 44 milioni di euro per il 2013, di 43 milioni nel 2014, e di 35 milioni per il 2015. In totale 122 milioni. Se tutti i debitori dello Stato avessero provveduto a pagare la monofase dovuta, non ci sarebbe bisogno di chiedere alcun prestito. Inevitabile che le domande si sommino. Il Segretario Generale dalla CDLS, Marco Tura, lo chiede da tempo: dove sono quei soldi, chi sono i debitori. Fuori i nomi. Ieri Tura ha rinnovato al Governo altre tre domande: come ha intenzione di recuperare quei crediti? Ha intenzione di rendere pubblici i nomi degli amministratori e dei soci delle attività coinvolte nell’evasione di massa? Quali misure ha intenzione di mettere in campo per evitare che in futuro si possa ripetere? Domande alle quali sarebbe opportuno aggiungerne altre: Come è stato possibile accumulare tanto debito nei confronti dello Stato, chi ha consentito di non pagare il dovuto e di continuare ad operare impunemente? Si attendono risposte. Risposte che chiede anche Civico 10, che sull'argomento fa sapere che intende andare fino in fondo, anche arrivando a chiedere una commissione d'inchiesta. La situazione è grave – afferma Andrea Zafferani – vogliamo conoscere l'importo dei crediti esigibili, e verificare se questo corrisponde a quanto indicato nel bilancio dello Stato”. Civico 10 vuole sapere come il Governo intenda finanziare l'eventuale incremento del deficit. Critico sulla reticenza a fornire i nomi dei debitori, il movimento si chiede se questo atteggiamento nasconda qualcosa o protegga qualcuno. “La gente vuol sapere – afferma Zafferani - vogliamo conoscere i nomi delle società, dei soci e degli amministratori. Si devono i conoscere i debiti di una certa consistenza, quelli sopra un certa soglia. Nel momenti in cui si vanno a chiedere sacrifici alla popolazione – conclude Civico 10 – è necessaria la massima chiarezza e trasparenza”.
Sergio Barducci
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