Furbetti della Smac: la Segreteria Finanze sta già pensando a come intervenire

Il caso è quello di un noto negozio del Centro Azzurro che in periodo di vendita promozionale, alla richiesta di un cliente di utilizzare la Smac, ricarica alla cassa il prezzo esposto sulla merce acquistata del 7% in più. “Una truffa allo Stato” - l'aveva definita l'Asdico CDLS visto che solo il 5% si restituisce tramite ricarica. Di questa e di altre criticità è già a conoscenza l'ufficio Smac. “Un approfondimento è doveroso. Abbiamo avviato un confronto con le associazioni di categoria – spiegano dalle Finanze – per ri-tarare la scontistica per certe realtà commerciali. Alcuni negozi di abbigliamento, specie esercizi in franchising, faticano a sostenere percentuali di sconto così alte, ciò crea problemi con la casa madre. Pertanto il sistema va rivisto”.
Così è già successo per i bar: nel 2010 lo sconto è stato portato dal 5% al 4% e limitato alle sole operazioni di ricarica, senza tracciare il consumo. Con le associazioni, inoltre, si discute della possibilità di indicizzare lo sconto: di prevedere momenti di ulteriore promozione, magari in determinati periodo dell'anno e gestiti dalle stesse associazioni di categoria, attraverso il circuito Smac. Nella nuova legge in materia, l'aspetto legato alla scontistica non è specificatamente regolamentato ma entro la metà di marzo dovrà essere emanato dalla Commissione per il monitoraggio della fiscalità il decreto che disciplinerà l'obbligo della Smac e l'emanazione degli scontrini per tutti gli esercizi commerciali. A regime, si spera, dall'estate: solo allora si avrà una certificazione dettagliata delle vendite.

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