Grecia, sul piano dei creditori deciderà il popolo: referendum il 5 luglio
“Al ricatto dell'ultimatum che ci chiede di accettare un'austerità pesante e degradante, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e orgoglioso”. Con queste parole, nel corso di un accorato messaggio televisivo, il premier Alexis Tsipras ha annunciato la propria decisione di convocare un referendum, sulla proposta dei creditori, il prossimo 5 luglio. Deciderà il Parlamento se ammetterlo. Attenzione intanto alle date. Entro il 30 giugno Atene dovrà restituire 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale e chiudere una nuova intesa, altrimenti la Bce dovrebbe in teoria bloccare i fondi emergenziali al sistema creditizio ellenico. Da qui la richiesta di un’estensione temporanea del programma e dei finanziamenti europei. Richiesta bocciata nel corso di una riunione lampo dell’Eurogruppo. “Il programma di aiuti internazionali alla Grecia finirà martedì sera - ha sentenziato il presidente dell'Organismo Dijsselbloem – i negoziati sono falliti”. La risposta a tutto ciò è forse in un tweet di Varoufakis, sul filo dell'ironia: "Buffo – ha scritto il ministro greco alle finanze - quanto suoni radicale il concetto che sia il popolo a decidere". Del resto fu l'annuncio dell'intenzione di indire un referendum sull'Euro, nel 2011, a provocare la caduta rovinosa dell'allora primo ministro Papandreou. Nel frattempo si sono registrate code davanti ai bancomat e agli sportelli di alcuni istituti di credito. Secondo alcuni lunedì le banche potrebbero dichiarare una “vacanza” a tempo indeterminato o applicare rigorosi limiti al ritiro del contante.
gm
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