Potrebbe essere alla svolta decisiva il piano di dismissione del Gruppo Delta e quindi l’uscita della Cassa di Risparmio di San Marino. Ad oltre 8 mesi dalla vicenda giudiziaria che ha decapitato i vertici della banca e la successiva decisione di Banca d’Italia di commissariare il gruppo bolognese, la trattativa sarebbe vicina ad una definizione. Il Consiglio di amministrazione di Intesa San Paolo ne discuterà martedì e potrebbe dare il via libera definitivo all’acquisizione di una parte dell’attività del gruppo Delta. Con le altre banche si sarebbe arrivati ad un accordo sulla cosiddetta cartolarizzazione, la cessione a terzi dei crediti. Alla Cassa di Risparmio gli altri 11 istituti chiedevano uno sforzo maggiore, di accollarsi un onere più consistente del miliardo e 600 milioni di esposizione attuale. Il presidente della Fondazione San Marino, Tito Masi, aveva dichiarato parziale disponibilità ma entro certi limiti, per evitare eccessive esposizioni. Evidentemente lo sforzo c’è stato e a giudicare dalle indiscrezioni sarebbe stato apprezzato dal momento che un compromesso sarebbe stato raggiunto. Apprezzato anche il piano industriale per i futuri assetti di Delta, anche questo scoglio da superare per chiudere la partita. Nel piano sono previste anche le acquisizioni di Banca 16 e di Bentos Assicurazioni. Stando ad indiscrezioni pubblicate da Milano Finanza il piano di salvataggio sarebbe suddiviso in due parti: l’acquisizione di Intesa dei alcuni asset del Gruppo e l’impostazione della ristrutturazione finanziaria. Fondamentale – scrive il quotidiano economico – l’apporto dei consulenti di Cassa di Risparmio e la disponibilità delle banche creditrici.
Sergio Barducci
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