Immobiliare: a San Marino cresce la voglia di casa singola con giardino. Il settore edile spera nella ripresa
Cresce la voglia di case indipendenti a San Marino, magari con giardino e spazio esterno. E' l'analisi che emerge da uno studio Tecnocasa secondo cui, dalla riapertura successiva al primo lockdown, “si è notato un significativo aumento” di richieste di questo tipo. In generale, nel mercato immobiliare, la domanda è composta soprattutto da giovani coppie o famiglie in cerca della prima casa, con un budget dai 180mila ai 250mila euro. Il trilocale è il più gettonato e le zone più richieste quelle di Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle.
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L'offerta è invece composta, si legge, da molti appartamenti e qualche soluzione semi-indipendente. Negli ultimi anni aumentano anche le abitazioni indipendenti da ristrutturare, ad esempio le case di campagna. Stiamo parlando di un mercato aperto anche ai cittadini oltreconfine. Diverse, infatti, le strade che si possono percorrere per arrivare all'acquisto di un'abitazione sul Titano. In primis, la residenza elettiva che prevede un investimento di minimo 500mila euro, insieme alla residenza imprenditoriale e a quella economica. Tra le opzioni, anche la “casa vacanza”, che contempla un'imposta del 9,5% sul valore della compravendita. Non dà la residenza, ma serve a trascorrere un periodo dell'anno sul Titano. C'è poi la residenza per i frontalieri che lavorano qui da almeno 15 anni, con 20 richieste accettate ogni anno. In ultimo, la residenza atipica nella quale rientra quella per i pensionati 'esteri'.
Ma quali effetti ha l'aumento della richiesta immobiliare sul settore edile? Al momento, spiega Unas, i lavori sono legati a vecchie programmazioni. Un giro d'affari c'è stato soprattutto per le piccole e medie imprese, anche se non a regime ottimale. Salvo eccezioni, prosegue Unas, in questo tipo di imprese nessuno arriva al -30% di fatturato, “ma questo non vuol dire che non ci sia una crisi”. “Questa statistica – commentano gli artigiani – ci aiuta a essere un po' più ottimisti, soprattutto per chi fa della ristrutturazione il suo business principale”. “Un calo del lavoro nel comparto edile dovuto alla pandemia c'è sicuramente stato”, afferma Osla. “Auspichiamo – aggiunge - che un miglioramento nell'immobiliare porti, tra qualche mese, ad effetti positivi sull'edilizia”.
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