Incontro pubblico Usl: riforme, rapporto con l’Italia, sviluppo economico, diritti dei lavoratori
Non poteva che essere il tema dei frontalieri l’argomento più sentito dalla platea, che non ha mancato di esprimere la propria contrarietà. Critici i lavoratori frontalieri ma anche i loro colleghi sammarinesi. “Quell’articolo 56 della finanziaria – hanno sostenuto a più riprese – è iniquo e deve essere rivisto”. Il Governo ha assicurato la massima disponibilità ad apportare eventuali correttivi, dove possibile, ma senza stravolgere la filosofia di base. Quell’imposta – ha ribadito – è recuperabile da parte dei lavoratori e diversamente graverebbe solo sulle casse sammarinesi”. Convinti della necessità di rivedere la tassa anche i candidati sindaco di Rimini, Gioenzo Renzi e Andrea Gnassi, rappresentato dalla capolista Emma Petitti. “Ci batteremo – hanno dichiarato – perché il lavoro dei frontalieri venga regolamentato correttamente, superando la precarietà della franchigia che dovrà invece essere innalzata e garantita”. Le stesse richieste avanzate dall’USL, che ha evidenziato il diritto alla prai dignità di tutti i lavoratori. Sono 80 mila, in totale, i frontalieri italiani, occupati in larga misura in Svizzera, ma anche a Monaco, a San Marino, in Vaticano. “Occorre uno statuto generale del lavoro frontaliero – ha dichiarato il Segretario Generale della UIL Frontalieri, Pancrazio Raimondo – che fissi una cornice normativa di riferimento e per uscire dalla precarietà. Si devono assicurare a tutti i lavoratori uguale trattamento”. Apprezzato lo scambio di opinioni con i Segretari di Stato agli Esteri, all’Industria e al Lavoro. Importante il tavolo permanente voluto da Mussoni. Ibadita, dall’Usl, la contrarietà allo sciopero generale. “Si deve privilegiare il dialogo – ha affermato il Segretario Francesco Biordi – per cercare soluzioni condivise e adeguate. Inutile – ha aggiunto– mostrare i muscoli”.
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