Industria: al via gli scioperi. La posizione dell'OSLA
Rinnovo del contratto dell'industria - Le posizioni dell'OSLA
'Non ci sono posizioni così distanti, riteniamo la piattaforma sindacale seria e responsabile senza aspetti demagogici o di rivendicazionismo puro e semplice'. A parlare senza mezzi termini, il giorno dei primi scioperi, e’ il presidente del gruppo industria dell’ Osla Giuseppe Della Balda: 'Se troviamo una convergenza sulla parte economica - dice - il contratto si firma'. Posizioni assolutamente concilianti a poche ore dal nuovo incontro con i sindacati per il contratto. Le divergenze con l’Anis sono questioni di poca importanza non determinanti per la trattativa. A spaccare, almeno sembra, il fronte imprenditoriale, è in primis la questione frontalieri. Per Della Balda se un dipendente e’ legato da anni a una azienda mantenere l’ indeterminatezza è sbagliato. Dopo 5 anni di rinnovo anno per anno si deve passare all’assunzione a tempo indeterminato. Non comprendiamo la resistenza Anis. Fin qui l’organizzazione degli imprenditori, per i quali l’unico scoglio sembra essere quel 3,5 per cento di aumento salariale chiesto dai sindacati. Disposti in questo senso a un compromesso accettabile, magari l’inflazione, pari all’1,9% e qualche passettino in avanti, ma non si sbilanciano su quanti punti percentuali in più. Un colpo al cerchio e uno alla botte, dal momento che l’Osla ritiene comunque che alcune rivendicazioni Anis siano legittime: per esempio gli sgravi contributivi per i non occupati di lunga durata. Martedì il faccia a faccia tra i vertici delle due categorie. Intanto dalla sede degli industriali, ribadiscono che le associazioni sono autonome: 'Loro faranno il contratto per i loro associati – replica Carlo Giorgi – rispettiamo il loro operato. Per i nostri abbiamo le idee chiare sulla strada da seguire'.