Ma quanto costa la vita? Probabilmente questa è la domanda che più di tutte gira nella testa dei sammarinesi, specialmente da quando l’euro, nell’ormai lontano 2001, ha mandato in pensione la lira, aprendo la strada alla moneta unica e, purtroppo, ai rincari. Il potere d’acquisto si è dimezzato e il costo della vita ha cominciato una corsa che pare inarrestabile. Da tempo l’associazione dei consumatori e la federazione dei pensionati hanno messo in guardia i sammarinesi dal caro-prezzi. Adesso Sanmarinoweb segnala, per il primo trimestre di quest’anno, una crescita dello 0,8% dell’inflazione. Non è la stima definitiva ma solo una anticipazione che, se confermata, manterrebbe il dato inflazionistico sotto il 2%. Certa è invece l’inversione di tendenza, rispetto all’Italia, che sta mantenendo il tasso inflativo sull’1,6%. La crescita registrata dal Titano viene attribuita principalmente al settore alimentare e all’aumento generalizzato, a inizio anno, dei listini. La spesa per l’alimentazione incide mediamente per il 18% del reddito delle famiglie. Ma l’uomo non vive di solo pane: la spesa per l’assicurazione auto pesa sul reddito delle famiglie per circa il 6-7%; mentre nel paniere che calcola l’inflazione solo per lo 0,31%. Se a questo doloroso elenco aggiungiamo le bollette di acqua, luce, gas e soprattutto il prezzo della benzina, ormai costantemente in ascesa, comprendiamo bene perché anche i sammarinesi si sentano sempre più poveri.
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