Inflazione a San Marino supera la media europea
Le previsioni dicono che l’inflazione non dovrebbe salire. Anzi, per gli analisti potrebbe scendere. Ma la cautela è d'obbligo. Restano incognite legate al petrolio e ai rincari annunciati di alcune voci chiave, come le tariffe di acqua, luce e gas. Diminuiscono i prezzi degli alimentari lavorati, cioè trattati a livello industriale, mentre per i non lavorati l'incremento resta del 3,4%, come a novembre. Frenano invece i prodotti energetici: il prezzo della benzina verde, infatti, è sceso dello 0,1% su novembre e dello 0,2% su dicembre 2005, registrando quindi una sostanziale stabilità. Quello del gasolio è rimasto fermo su novembre ed è sceso dello 0,3% sull'anno.
Fattori stagionali pesano sul capitolo "ricreazione spettacoli e cultura" (+0,4% congiunturale), su cui si scaricano gli aumenti dei prezzi dei pacchetti vacanze cresciuti di circa il 2%.
Gli ultimi dati raccolti dall’ufficio di statistica ci dicono che, nel 2005, la spesa media mensile di una famiglia sammarinese è stata di 2.646 euro. 563 sono serviti per generi alimentari e bevande, una cifra che supera il 21% della spesa complessiva, effettuata per la maggior parte all’interno della Repubblica anche se, in un anno, è crescita di 3 punti la percentuale di sammarinesi che acquista generi alimentari fuori territorio.
Ad incidere sul budget familiare sono poi le spese per l’abitazione, i trasporti e i pasti fuori casa. Aumenta il numero di famiglie dedite al risparmio, ma diminuisce la percentuale di reddito risparmiato. Vale a dire che cresce la necessità di accantonare qualche risparmio ma che è in calo la quantità di denaro da poter mettere da parte.
Complessivamente, il 43% delle famiglie sammarinesi ha dichiarato che la propria situazione economica è rimasta “più o meno uguale” rispetto all’anno precedente.