Infrastrutture ed investimenti. La ricetta del rilancio di Anis e Osla

L'aria di rilancio c'è. Ma è impalpabile. Dopo il Congresso anche imprenditori ed industriali fanno il punto della situazione, a pochi giorni dalla visita ufficiale di Napolitano.
Anis ed Osla, come l'esecutivo, parlano dell'avvio di un nuovo corso, di un rafforzamento dei rapporti bilaterali che va di pari passo col riposizionamento del San Marino nel contesto internazionale. Chiusa la parentesi black list, si respira più ottimismo: bene la presenza della Repubblica alla conferenza mondiale del turismo delle Nazioni Unite, una bella vetrina la prima conferenza internazionale su turismo accessibile sul Titano, indiscutibile l' interesse di investitori esteri. Ora però arriva la parte più difficile, come ben sa chi lavora nelle imprese: quella del consolidamento. Basta monitorare il polso delle aziende per capire che non basta la distensione dei rapporti bilaterali per fermare l'emorragia dei posti di lavoro. Affinché i segnali si traducano in opportunità e in nuove imprese servono investimenti ed infrastrutture. Dopo l'inaugurazione della strada di Fondovalle, per esempio, serve la riqualificazione della SS72. E poi ancora, un nuovo modello di turismo: su questo argomento strategico a stretto giro Usot, Usc ed Osla convocheranno una conferenza stampa. E' arrivato il momento del fare: non di soli rapporti diplomatici vive l'economia.

Sara Bucci

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