Iss, riforme a due velocità per la tenuta della liquidità
Forcellini, direttore amministrativo "Nel medio termine riforma delle pensioni, subito 10 milioni per coprire fabbisogno finanziario"
“Riforme nel breve termine, necessità di individuare 10 milioni di euro di euro entro il mese di dicembre per coprire fabbisogno finanziario ed impostare le fondamenta di una architettura pensionistica diversa, che garantisca stabilità”. Sono le linee guida indicate da Marcello Forcellini, Direttore amministrativo Iss, per rimettere sul corretto binario la gestione delle risorse e la riorganizzazione del sistema sanitario alla luce della preoccupante fotografia emersa in Commissione Sanità nei giorni scorsi: spesa cresciuta di 20 milioni di euro in 3 anni, sulla quale pesa il capitolo dei costi aggiuntivi di 4,5 milioni del personale.
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A dura prova la tenuta della liquidità dell'istituto, un sistema complesso che copre previdenza, attività ospedaliera, sanitaria, sociosanitaria e pensionistica. “In ambito previdenza – inizia Marcello Forcellini- ci sono criticità dal punto di vista finanziario e noi con le istituzioni competenti e la Segreteria alla Sanita abbiamo cercato di individuare le soluzioni più idonee per garantire l'equilibrio finanziario fino a fine anno e per avviare successivamente una riorganizzazione interna più strutturale. Da un punto di vista ospedaliero dobbiamo chiudere l'anno cercando di efficientare le risorse: il passaggio importante sarà con la nuova formulazione dell'atto organizzativo, che sarà orientato ad aggiornamento dei servizi nei confronti dell'utenza ed efficientamento delle risorse al fine di richiedere minor esborso da parte dello Stato".
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La parte pensionistica è la partita più delicata per Forcellini: "Il fabbisogno finanziario da oggi a fine anno si aggira sui 10 milio di euro” In ambito previdenziale, a stretto giro riorganizzazione degli uffici interni e proposte di emendamenti per cambiare l'attuale normativa: mutamenti che non andranno ad impattare sui pensionati e che saranno utilizzati per ottimizzare le risorse in essere, per esempio evitando sovrapposizioni di erogazioni contributive che sono ancora possibili, ma non più sostenibili, a livello normativo. Nel medio termine la priorità, sarà definire la famosa riforma pensionistica, orientata a fare risparmiare denaro ma anche portare equilibrio tra contributi ed erogazioni, “ad oggi il delta tra quanto entra e quanto esce nelle casse dell'Iss si aggira attorno 50 milioni di euro, lo Stato si fa carico per 35 milioni all'anno. “Nel lungo termine – conclude il responsabile amministrativo - questo non può più essere sostenibile per lungo tempo”.