Un bozza che nasce da una serie di inserimenti, aggiustamenti e cambiamenti. E’ l’atto organizzativo dell’Istituto Sicurezza Sociale, sottoposto la vaglio dei lavoratori dopo un periodo sperimentale concordato tra ISS e sindacati. Riguarda la divisione capillare delle responsabilità attraverso un’articolata divisione organizzativa. Lo scopo è utilizzare al meglio le risorse umane, ma anche premiare risultati e meriti, finalità condivise dalle Federazioni Pubblico Impiego della Csu, che hanno concordato una serie di revisioni e passaggi. Ma i sindacati nel contempo ricordano che alcuni aspetti necessitano di ulteriori approfondimenti, come quelli che riguardano le valutazioni del personale che devono lasciare il minor spazio possibile alla discrezionalità. Poi sottolineano che è necessario capire quali sono le intenzioni politiche sulla fase di raccordo tra la riforma dell’ISS e quella della PA, o se invece devono continuare a viaggiare separate. Nell’atto organizzativo, proseguono sono presenti aspetti che è necessario capire dove saranno inseriti perché presenti anche nella riforma della PA. Come esempio portano la questione del precariato, lavoratori che operano in una dimensione non stabile da 8-10 anni. I sindacati sottolineano che ogni tentativo o processo di riforma nasce incompiuta se si disattende il riconoscimento dei diritti essenziali di tutti i lavoratori.
Myriam Simoncini
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