Istat: sale occupazione, ma non i consumi

È un quadro assolutamente cauto quello che l'Istat offre dell'Italia nella sua nota mensile di giugno. La crescita economica subisce una decelerazione e seppur in presenza di un miglioramento dei ritmi produttivi dell'attività manifatturiera e dei primi segnali di ripresa delle costruzioni, appare assolutamente “moderata”. Le imprese, in realtà stanno recuperando redditività e l'occupazione è in crescita, ma segnali poco rassicuranti arrivano dai consumi, dal clima di fiducia delle famiglie e dalle imprese dei servizi. Risultato: le previsione di un rallentamento del ritmo di crescita dell'attività economica per i prossimi mesi.
Ancora mancano valutazioni oggettive sui possibili effetti economici della Brexit, ma gli analisti non prevedono nulla di buono. Le imprese hanno confermato, nel primo trimestre, una tendenza al miglioramento con un aumento dell'1,5% nel risultato lordo di gestione e una crescita negli investimenti che si è attestata sull'1%. Ma a frenare sono gli indici di fiducia che vedono crescere quella delle imprese manifatturiere e di costruzione, in calo invece quelli delle imprese dei servizi di mercato e del commercio. Di qui la previsione di una decelerazione che potrà essere quantificata con maggior precisione quando si potranno valutare gli effetti economici della scelta del Regno Unito di divorziare dalla UE.

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