Al Kursaal il Forum su sistema finanziario
Per l’economista Nicola Rossi San Marino deve fare la differenza, rispondere agli standard internazionali contro il riciclaggio, accettare le regole ma senza omologarsi, sfruttando i punti di forza della Repubblica. E magari scrivere regole migliori.
Il costituzionalista Luca Mezzetti ritiene che la normativa internazionale siglata tra Italia e San Marino sia in qualche modo speciale rispetto allo strumento comunitario successivo.
I problemi legati al riciclaggio sia per gli operatori bancari che per i professionisti, al centro dell’intervento di Enrico Amati, che sottolinea come spesso il diritto penale rischi spesso di invadere la sfera del diritto privato. “Il segreto bancario – spiega Nicola Mazzacuva penalista - non è affatto di ostacolo. Non è elemento discriminante per isolare San Marino. Viene meno quando occorre rispettare normative sopranazionali in materia di riciclaggio”. Tutela della riservatezza che esiste anche in Italia e Germania anche se non vi è norma esplicita.
Ma da Giulia Buongiorno, Presidente della Commissione Giustizia della Camera, arriva un segnale preciso. “Il problema della considerazione di San Marino non è tecnico. Condivido tutto quanto detto in questa sede, bensì politico. Cioè si addebita a San Marino a torto o a ragione, che non vengono fornite quel tipo di informazioni sulla propria clientela richieste dalle procure”. Il nodo per il penalista, è arrivare a un bilanciamento di beni. Quanto del segreto San Marino sia disposto a cedere, la politica risponde con il Segretario alle Finanze. “Dobbiamo preservare il nostro sistema, ma dobbiamo essere rigorosi nella lotta al riciclaggio. Dobbiamo intervenire per permettere al nostro sistema di sopravvivere”. Parla delle difficoltà del sistema e del cambio di rotta ”ma non vogliamo cedere al cambiamento – conclude il Segretario alle Finanze - bensì cavalcarlo”.
“Riconosciamo le nostre responsabilità – ammette il Segretario Mularoni – non siamo stati in grado di controllare i fenomeni distorsivi, l’Italia ci è comunque amica. La preoccupazione nell’immediato è che le nostre banche possano essere interessate da una fuga di capitali. Se vorremo andare verso una maggiore trasparenza – conclude il Segretario agli Esteri – lo valuteremo al nostro interno”.
Giovanna Bartolucci