Latteria di San Marino a un imprenditore russo? Verso la firma dell'accordo
Nei piani rientra anche l'assunzione di quattro nuovi lavoratori così da arrivare a nove occupati totali. Si parla di un affare di circa 3 milioni di euro e la firma sarebbe imminente. Per gli imprenditori russi, San Marino rappresenta un Paese strategico per l'export verso Mosca, come lascia intendere chi lavora nel settore caseario.
Un commento sulla questione arriva oggi dall'attuale amministratore della Latteria, Paolo Bernardi, imprenditore piemontese che scelse il Titano nel 2015. Anche Bernardi guardava, tra le altre cose, alla Russia come uno dei mercati di sbocco e, per questo, racconta, avviò tramite Governo e uffici preposti le richieste per ottenere i necessari permessi dalla Russia. Ma i documenti non sono mai arrivati, spiega in sostanza Bernardi che, allo stesso tempo, tiene a precisare di aver sempre ricevuto disponibilità e apertura dalle istituzioni sammarinesi. Negli anni passati, tra gli altri progetti, l'intenzione di sviluppare un allevamento di capre a Chiesanuova, ma il mercato locale non ha richiesto tali prodotti. Attualmente la latteria lavora materie prime dal Titano e da fuori confine.
Sulla questione residenze le opposizioni hanno espresso perplessità. Su tutti Denise Bronzetti del Partito socialista che ha parlato di interessi russi “sempre più presenti” in territorio e di “strane movimentazioni” in import-export di prodotti agroalimentari. “Se le imprese sono reali, producono a San Marino e le nostre scelte di politica estera favoriscono tutto questo, ben venga”, commenta il segretario di Stato all'Industria Andrea Zafferani.
Mauro Torresi