8000 operai del settore industria e 700 bancari restano senza aumento contrattuale, anche se il segretario dell’Anis Carlo Giorgi ha assicurato il mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni. Come gli industriali, le associazioni bancarie ritengono eccessivi gli incrementi concessi perché il settore risente della crisi. Nel primo quadrimestre 2009 la raccolta bancaria è scesa del 3,9%, toccando quota 13,6 miliardi di euro. Un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato, al pari dei diffusi cali di fatturato da parte delle imprese. Il settore bancario attende inoltre il rinnovo relativo al 2007 e 2008 ed Abs e Assobank punterebbero ad una quota maggiore di flessibilità. I 780 operai del settore artigianale, intanto, già nella prossima busta paga, incasseranno l’1,6% di aumento previsto per il 2009 ed anche gli arretrati dei primi 6 mesi. I circa 4000, tra dipendenti pubblici e delle aziende autonome di stato, vedranno in busta aumenti e arretrati solo dopo la ratifica dell’accordo da parte del Consiglio. L’ufficio di presidenza, convocato per il 15 luglio, deciderà se inserire o meno l’apposito comma nella prossima seduta. Dalla congiuntura negativa sono riusciti a “salvarsi” i dipendenti il cui contratto generale è stato firmato in tempi più favorevoli, quando quasi nessuno parlava di crisi. Nel settore commercio, edilizia, bar e mense gli incrementi retributivi per il 2009 sono del 3,75% e nel 2010 del 3,5%, contro l’1,6% e il 2,1% - lordo – decisi al tavolo tripartito
Luca Salvatori
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