Le richieste di OSLA alla politica in vista delle elezioni: "Meno Stato"
Obiettivo: sviluppo; tempi: non più differibili. Fissate le priorità, definita la tabella di marcia. Non appena saranno ufficializzate, Osla incontrerà le liste in gara alle elezioni dell'8 dicembre.
Sul tavolo le proposte, che si chiede siano recepite nei programmi elettorali, per poi fare il punto - una volta insediato il Governo - su come saranno tradotte in azione, con verifica dopo 100 giorni.
“Vigileremo” dice il Presidente Monica Bollini, che traccia il quadro degli effetti della crisi: “recessione aggravata, che ha colpito le piccole/medie imprese e gli autonomi – il vero tessuto produttivo del Paese, dice – nessuna realtà che nasce, molte quelle che pensano di aprire altrove e immobilismo, sul fronte delle risposte della politica, da almeno 10 anni”.
Dalla riduzione della spesa pubblica, allo snellimento burocratico in quello che viene definito “unico Paese che ha il monopolio dell'intermediazione del mercato del lavoro” che si vorrebbe più flessibile. Tante le proposte con un filo conduttore: “Meno Stato”.
Delusi dal tavolo istituzionale, riscontrando – dice il Direttore Emanuele D'Amelio - “la difficoltà degli interlocutori a considerare il rilancio in maniera organica e complessiva, ponendo il veto o demandando al prossimo Governo la presa in carico di alcuni temi, come la revisione della spesa pubblica”. “Staremo attenti – dicono - a non subire nuovi interventi che gravino sulle imprese sul fronte della pressione fiscale”.
Bilancio in ordine per attrarre investimenti, laddove la leva della fiscalità leggera non basta più. Tenere le aziende in territorio: tra le proposte, una aliquota agevolata temporanea per le imprese virtuose.
Nel video, l'intervista al Presidente dell'OSLA, Monica Bollini