Legge sviluppo: confronto in salita

La seconda tornata di incontri sul progetto di legge sullo sviluppo parte già con qualche mal di pancia. Subito una levata di scudi della Csu dopo il confronto di ieri con il Segretario al Lavoro: la prima accusa rivolta all'Esecutivo è di non aver inviato preventivamente la nuova stesura del pdl, “impedendoci – scrivono – di venire a conoscenza per tempo dei contenuti rispetto alla prima versione. Poi si entra nel merito: "su uno dei punti più controversi – contestano - la situazione è addirittura peggiorata". “Il progetto ribadisce infatti la completa liberalizzazione dell'assunzione dei frontalieri, quando invece per la Csu è necessario conservare una forma di “filtro” per tutelare l'occupazione di sammarinesi e residenti. Su quella che è stata ribattezzata poi la nuova edizione della 'tassa etnica' - che tanto aveva fatto drizzare le antenne all'Italia - la modifica prevede che dall'applicazione di una tassa del 7% per le aziende che assumono non residenti, si passi ad una tassa del 7,5% per tutte le imprese, per poi toglierla a quelle che non rientrano in una determinata percentuale nel rapporto numerico tra lavoratori forensi e lavoratori residenti all'interno della stessa azienda. Una norma pertanto – sostengono – che in modo contorto e addirittura provocatorio mantiene la tassa inalterata”. “Se il Governo procederà con questo metodo autoreferenziale – avvertono infine - metterà in discussione i rapporti con i sindacati e se così sarà l'unica strada per i lavoratori è quella di ricorrere alla mobilitazione”.

“Il governo – replica nell'immediato Zafferani - intende procedere con provvedimenti incentivanti l'assunzione di lavoratori sammarinesi e residenti, cosa che rimane una nostra priorità, ma ribadisce il principio che si debba parificare la condizione normativa tra sammarinesi e non residenti. Il Governo – aggiunge – non intende assolutamente andare avanti a testa bassa, ha già chiesto di avviare confronti molto serrati con tutte le parti, compresa l'opposizione, tra la prima e la seconda lettura consiliare del Progetto di legge, cosa che non hanno mai fatto i Governi precedenti”.

L'Usl si riserva invece di commentare solo dopo un'attenta analisi dei contenuti del nuovo testo, per il sindacato però non sarebbe male se il Governo decidesse di posticipare la discussione sullo sviluppo nel Consiglio di giugno: “Capiamo – dicono – la necessità di essere celeri ma l'importanza del progetto richiederebbe un approfondimento ulteriore”. Oggi intanto il confronto è proseguito con le associazioni datoriali. L'Anis annuncia che domani uscirà con una nota ufficiale: da noi la prima versione era già stata fortemente contestata e se la nuova è in linea con la precedente – ci hanno detto prima dell'incontro di oggi – va da sé che non ci troverà d'accordo”. La prospettiva di riaprire il confronto con le parti sulla legge tra prima e seconda lettura ventilata da Zafferani fa però temere ad Assoindustria che non ci sia lo spazio sufficiente per intervenire con modifiche o integrazioni sul testo.

sp

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