La ruota gira diceva un vecchio adagio. La classica letterina di auguri natalizi sembrava ormai destinata all’estinzione, ed invece la crisi riporta in auge stili e abitudini che parevano riposte in soffitta. Stando alle primissime stime, gli italiani hanno consumato meno i loro pollici.
Tra vigilia e il giorno di Natale sono partiti oltre 500 milioni di sms (flessione del 2%). Le cifre restano comunque alte. Solo il giorno di Natale si stima l’invio di 180 milioni di sms. Decisamente meno utilizzati gli mms - 15 milioni - un vero flop come le videochiamate che non hanno appeal. Ma cosa si augurano gli italiani. Il 30% augura Buon Natale di cui almeno il 40% un Santo Natale (maggiore attenzione alla cristianità). Il 25% scrive Buon Natale e Buon Anno.
Il 45% fa un saluto personalizzato (crescita del 15% rispetto lo scorso anno). Complessivamente, il 60% è positivo e possibilista, diminuiscono i rassegnati: dal 30% dello scorso anno si passa al 20%. Il resto non sa di nulla. Molti sperano in più felicità e più ricchezza. Oltre il 30% pensa anche al Natale dei più poveri (questo non vuol dire che offrirà qualcosa anzi le offerte sono ridotte).
Il 30% teme per il futuro. I giovani ovviamente sono i maggiori protagonisti dei messaggi positivi e anche più banali. Telefono Blu (l’Associazione dei consumatori indipendente) invita a calcolare bene il costo degli invii degli auguri senza rinunciarvi, di inviare messaggi con le buone maniere, che è tutt’altro che fine inviare messaggi preconfezionati o tutti uguali, e ovviamente attenzione alle catene.
Lorenzo Giardi
Tra vigilia e il giorno di Natale sono partiti oltre 500 milioni di sms (flessione del 2%). Le cifre restano comunque alte. Solo il giorno di Natale si stima l’invio di 180 milioni di sms. Decisamente meno utilizzati gli mms - 15 milioni - un vero flop come le videochiamate che non hanno appeal. Ma cosa si augurano gli italiani. Il 30% augura Buon Natale di cui almeno il 40% un Santo Natale (maggiore attenzione alla cristianità). Il 25% scrive Buon Natale e Buon Anno.
Il 45% fa un saluto personalizzato (crescita del 15% rispetto lo scorso anno). Complessivamente, il 60% è positivo e possibilista, diminuiscono i rassegnati: dal 30% dello scorso anno si passa al 20%. Il resto non sa di nulla. Molti sperano in più felicità e più ricchezza. Oltre il 30% pensa anche al Natale dei più poveri (questo non vuol dire che offrirà qualcosa anzi le offerte sono ridotte).
Il 30% teme per il futuro. I giovani ovviamente sono i maggiori protagonisti dei messaggi positivi e anche più banali. Telefono Blu (l’Associazione dei consumatori indipendente) invita a calcolare bene il costo degli invii degli auguri senza rinunciarvi, di inviare messaggi con le buone maniere, che è tutt’altro che fine inviare messaggi preconfezionati o tutti uguali, e ovviamente attenzione alle catene.
Lorenzo Giardi
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