Manovra italiana: innalzamento dell'aliquota Iva al 21%
E’ lunga la lista di prodotti e servizi su cui va a pesare l'aumento di un punto percentuale dell’aliquota Iva fissato in Consiglio dei ministri. Giocattoli e televisori, auto e moto, abbigliamento e calzature, taglio e piega dal parrucchiere. Ma anche cioccolato e vino. “Su quest’ultimo, consumato dal 53% degli italiani, il ritocco dell’Iva – sostiene Confagricoltura – comporterebbe una spesa ulteriore di 70 milioni di euro per i consumatori”. “Ma l’aumento – aggiunge Coldiretti – interessa anche birra, caffè e alimenti pregiati come il tartufo. E molte voci riguardano le spese per la casa, detersivi compresi, e anche il turismo con la previsione di un aumento per stabilimenti balneari e pacchetti vacanza”. Facile immaginare le conseguenze negative sui consumi per le famiglie italiane, già alle prese – tuonano le associazioni di commercianti e consumatori - con la difficile congiuntura economica. Conti alla mano, però, l’innalzamento di un punto dell’Iva pare porterà un maggior gettito di 700 milioni di euro nel 2011 e di oltre 4mila miliardi dal 2012. Non proprio un’inezia! A fronte della misura italiana, San Marino comunque non trarrà alcun vantaggio aggiuntivo. Nel senso che sul Titano si applica l’imposta monofase, già abbassata un anno fa di due punti e passata così dal 17 al 15%. Per un accordo tra i due Stati, il differenziale tra iva italiana e monofase sammarinese non deve superare il 5%, quindi se il provvedimento oltre confine passa, il Titano dovrà semplicemente adeguarsi.
Silvia Pelliccioni
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