Marinai di salvataggio: "Non vogliamo più essere usati"
E’ quanto sostenuto in un documento firmato da 64 marinai di salvataggio attualmente in servizio sul litorale di Rimini Sud. La proposta è di sollecitare un confronto costruttivo ed efficace durante l’assemblea indetta per il 9 settembre a Rimini, con lo scopo di adeguare e migliorare aspetti normativi, mezzi, strumentazioni, professionalità e organizzazione.
Nel documento, i bagnini di salvataggio sottolineano l’importanza del servizio svolto in termini di vigilanza e salvamento di vite umane. Viene inoltra evidenziata la spaccatura tra le varie organizzazioni del servizio, determinata da ragioni economiche e logiche di autonomia di categoria. Ma anche la mancanza di un chiaro riconoscimento giuridico della figura del marinaio di salvataggio, come della necessità di dotare i bagnini di strumenti utili per limitare i comportamenti incoscienti e inconsapevoli dei bagnanti. Per farlo, si legge, occorrono corsi di formazione e prove attitudinali con aggiornamenti periodici. I sottoscrittori del documento si augurano infine, che coloro a cui è stata demandata l’amministrazione del Demanio Marittimo, dimostrino con dei fatti il proprio impegno.