Sulla legge di riforma del mercato del lavoro il confronto è ripartito. Quasi alla vigilia dell’esame in commissione consiliare permanente, la proposta di legge, già presentata in prima lettura, è stata valutata articolo per articolo, dapprima con le organizzazioni dei lavoratori, successivamente con i rappresentanti delle categorie economiche. I sindacati si dichiarano insoddisfatti sia per la mancata accoglienza di quelle che ritengono le modifiche più significative, sia per la dichiarata indisponibilità del Governo a posticipare l’esame in commissione. La Csu aveva già inviato le proprie osservazioni sul provvedimento e sulla base di queste si è sviluppato il confronto. Su alcuni punti si sono registrate convergenze e già apposti gli opportuni correttivi, su altri invece l’esecutivo si è riservato di compiere una valutazione più approfondita e di presentare in seguito eventuali emendamenti. Ma per la CSU non basta. Le modifiche accolte sono ritenute su aspetti minori, manca la garanzia di accoglimento sui principali elementi della riforma. In particolare l’attenzione delle organizzazioni sindacali si focalizza su lavoro interinale, assunzioni a termine e assunzioni nominative. Per le due confederazioni si sarebbe dovuto posticipare l’esame in commissione, previsto per venerdì, ma il Governo non sembra della stessa opinione e domani invierà le proprie proposte di emendamento, che saranno oggetto di confronto in commissione. Le categorie economiche, da parte loro, confermano la necessità di adottare una riforma che aumenti la competitività del sistema e aiuti l’occupazione. 'Le recenti tensioni per il rinnovo contrattuale – hanno spiegato al Governo – hanno, di fatto, condizionato l’esito delle trattative e imposto vincoli che non creano, a questo proposito, situazioni favorevoli'. Il confronto resta aperto alla ricerca delle intese possibili.
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