Moneyval: il rapporto sull'antiriciclaggio
Il rapporto fotografa la realtà sammarinese analizzata dagli esperti del Moneyval nella visita effettuata in Repubblica dal 4 al 10 marzo 2007. La delegazione, guidata da Livia Stoika Brech, ha anche raccolto in una tabella il grado di conformità della normativa sammarinese rispetto alle 49 raccomandazioni del GAFI, il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale. In 20 casi il giudizio è stato “NC”, cioè non conforme. Le restanti 29 raccomandazioni hanno ottenuto un giudizio di “LC” o “PC” e cioè quasi o parzialmente conforme. Le lacune più gravi, rilevate dal Moneyval, riguardano in particolare: l’adeguata verifica della clientela; le misure nei confronti delle persone politicamente esposte; i servizi bancari di corrispondenza; il mancato obbligo di segnalazione ad una agenzia nazionale, di transazioni sospette o oltre una certa soglia; l’assenza di una lista di paesi dai quali le transazioni potrebbero essere a rischio riciclaggio; la mancata autonomia della FIU e cioè l’unità di intelligence finanziaria. Il rapporto del Moneyval riconosce che dall’ultima valutazione, sono stati introdotti importanti cambiamenti istituzionali con normative anti-riciclaggio e anti-terrorisimo e con l’istituzione della Banca Centrale. Dal 2003 non sono state rintracciate prove della presenza a San Marino di gruppi o organizzazioni criminali coinvolti in operazioni di riciclaggio. Quattro, dal 2003 al 2007, le indagini per questo tipo di reato: una sentenza di condanna. “Ad oggi - si legge sul rapporto Moneyval - non si registrano a San Marino attività di finanziamento del terrorismo”.