Col rinnovo del contratto dell’industria, avvenuto il primo dicembre 2002, sono state poste una serie di norme anti-precarietà. Paletti in più per aziende e imprenditori che negli ultimi anni hanno fatto largo uso di lavori atipici, come l’interinale, le consulenze e i distacchi. E nelle ultime settimane la Commissione di collocamento ha emesso una serie di regolamenti applicativi, sui quali il sindacato intende vigilare. “Abbiamo cercato di mettere un po’ d’ordine – afferma Giorgio Felici, vicesegretario della CDLS – in un mercato del lavoro sempre più somigliante a una giungla. L’esigenza di flessibilità, conclude, non può sfociare nella precarietà e nella negazione dei diritti”. Tra le maggiori novità, il contratto interinale viene considerato temporaneo, e legato a particolari periodi, come ad esempio la stagione: un’azienda può farvi ricorso in caso di aumento dell’attività. In più, si è stabilito che le aziende specializzate nella fornitura di lavoro temporaneo devono essere di diritto sammarinese, e il contratto interinale non può essere stipulato per sostituire lavoratori che esercitano il diritto di sciopero, o nei casi in cui le aziende utilizzatrici hanno proceduto a licenziamenti ed hanno in corso trattamenti di cassa integrazione e mobilità. La paga del lavoratore interinale non può poi essere inferiore al minimo territoriale previsto dal contratto industria. Collaboratori e consulenti non possono essere collocati nell’ambito del processo lavorativo, non devono quindi ricoprire un ruolo stabile nella gerarchia aziendale. Fissate anche le quote delle assunzioni temporanee. Le imprese con più di 20 dipendenti possono impiegare lavoratori interinali sino ad una percentuale massima del 25% degli occupati, per le aziende con meno di 20 dipendenti il numero degli interinali varia da un massimo di 5 ad un minimo di 2 in base al numero dei dipendenti fissi. Su monitoraggi e controlli, il segretario della Federazione industria della CSDL Giuliano Tamagnini si appella agli ispettori dell’ufficio del lavoro “A nostro avviso ci sono ritardi nell’applicazione di questi regolamenti, entrati in vigore assieme al contratto. Dal momento che ci risultano parecchie situazioni irregolari e nessuna sanzione, l’ufficio del lavoro cosa sta facendo? – si domanda – speriamo riprenda a vigilare sulla corretta applicazione delle norme”.
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