Nuove disposizioni sulle forze dell'ordine: la protesta dell'Associazione tutela lavoratori

Nuove disposizioni sulle forze dell'ordine: la protesta dell'Associazione tutela lavoratori.
Su 66 dipendenti della Polizia civile, ben 42 hanno deciso di iscriversi alla neonata Associazione tutela lavoratori, che a novembre ha ricevuto il riconoscimento giuridico, e che ad inizio febbraio ha inviato tre lettere - al Comandante della polizia, al Segretario agli interni e al Capo del personale - per chiedere di partecipare alle riunioni che riguardano il loro Corpo, alla pari dei rappresentanti sindacali.
Il documento approvato lo scorso 19 febbraio, durante l’assemblea dell’Associazione, esprime profonda preoccupazione per le delibera approvata il 6 febbraio e che ridisegna le competenze affidate alle forze dell’ordine.
“Negli stati più moderni – fa notare il documento – la tendenza è quella di smilitarizzare i corpi di polizia e questo, come può apparire ovvio, è dato dall’esigenza di avere degli organi di polizia più autonomi e indipendenti rispetto alle volontà politiche. La disposizione – continua – di cui al punto 2, che le denunce siano raccolte dalla Gendarmeria, impedirebbe di fatto di poter far scegliere ai cittadini a quale organo di polizia rivolgersi per presentare una eventuale denuncia in ragione di opportunità e incompatibilità”.
Secondo l’Associazione, insomma, con le nuove disposizioni il cittadino non è sufficientemente tutelato. “Se la reale volontà – conclude l’assemblea – è quella di depotenziare lentamente la Polizia civile, per motivi che a noi sfuggono, ma che ci preoccupano in qualità di cittadini, siamo anche disposti a metterci da parte, chiedendo il trasferimento verso altri uffici della pubblica amministrazione”.
In realtà, quest’ultima eventualità è sempre stata negata dal governo, che ha anzi ricordato come, a breve, verranno inseriti altri 10 agenti.

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