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Nuovo appuntamento per Monti all'Ecofin. Dieci giorni cruciali per salvare la zona euro

30 nov 2011
Nuovo appuntamento per Monti all'Ecofin. Dieci giorni cruciali per salvare la zona euro
Nuovo appuntamento per Monti all'Ecofin. Dieci giorni cruciali per salvare la zona euro
Dopo la fiducia all’Italia e l’accordo sul potenziamento del fondo salva-Stati durante l’eurogruppo, oggi a Bruxelles è stata la volta dell’Ecofin, la riunione dei ministri delle Finanze dei 27. Il fondo di stabilità garantirà il 20-30 per cento delle nuove emissioni di titoli pubblici. Concessa anche la sesta tranche del primo piano di aiuti alla Grecia. Secondo il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sono giorni in cui l’Unione deve trovare un risposta alla crisi “Dobbiamo continuare a lavorare in particolare su due fronti”, dice Rehn, “la garanzia di sistemi di protezione sufficientemente credibili in grado di contenere le turbolenze del mercato e il rafforzamento della nostra governance economica”. Nel suo intervento il premier italiano Monti ha affermato che la questione degli eurobond "deve essere affrontata con mente aperta. Il governo italiano intende introdurre già nei provvedimenti di lunedì riforme strutturali “Lo "snodo dell'8-9 dicembre sarà fondamentale. Ciò che sarà deciso o non deciso avrà il verdetto dei mercati”, ha detto Monti.
Come rispondono i mercati. Dopo una mattinata sottotono l’intervento di Fed, Bce e altri quattro istituti centrali che hanno deciso di ridurre di 50 punti base il tasso d'interesse sulle operazioni di swap in dollari, cambiano nel giro di pochi minuti il volto della giornata borsistica. Corrono tutte le Borse europee dopo la mossa coordinata delle banche centrali per aumentare la liquidità del sistema Il rinnovato interventismo delle banche centrali e la speranza che la locomotiva cinese torni a correre spinge gli acquisti in tutta Europa. Piazza Affari guadagna l'4%, Londra l'3%, Parigi il 3,7% e Francoforte l'4,6%. E in apertura spicca il volo anche Wall Street: il Dow Jones guadagna oltre il 2,8%. In recupero l'euro scambiato a 1,34 contro il dollaro.

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