Occupazione: l'assessore riminese Soldati condanna la flessibilizzazione del lavoro
Critica la fase di ingresso, dal momento che meno di 5 avviamenti su 100 vengono formalmente regolati con un contratto a tempo pieno e indeterminato. Tra le forme contrattuali atipiche, dopo quattro anni di crescita continua, diminuisce significativamente il peso del lavoro intermittente, mentre sale l’incidenza dei rapporti dipendenti a termine e del part time. Dopo quattro anni di incrementi continui, durante il 2013 i contratti ‘a chiamata’ sono 14.380, vale a dire oltre 12 mila in meno rispetto al 2012 e la loro quota sul totale scende dal 25% al 15,4%. "Non temo di affermare che le proposte al vaglio in queste settimane dal Governo riducano e di molto lo spazio per la formazione, ad esempio, per l’apprendistato, cercando di emulare modelli di flessibilità di Paesi troppo differenti dall'Italia".
Valentina Antonioli