Occupazione: situazione difficile, ma qualche dato incoraggiante
Attualmente, a San Marino, il vero problema non sarebbe tanto l'emorragia di posti di lavoro, quanto la mancata creazione di nuove opportunità occupazionali. I numeri, del resto, parlano chiaro. L'anno davvero drammatico fu il 2012, quando nel settore privato si registrò una riduzione degli occupati di 439 unità. Negli ultimi 12 mesi, invece, i dipendenti rimasti a casa sono stati 85. Sempre troppi, è chiaro, ma l'emergenza più grave – almeno per questa voce statistica - sembrerebbe superata. Specie se si considera l'inversione di tendenza registrata in un comparto strategico come il manifatturiero: che ha occupato 82 lavoratori in più. Notevole anche il +38,7% di occupati nell'agricoltura: settore piccolo, in passato quasi scomparso, ma ora – in tempo di crisi – in forte crescita. Si soffre tantissimo, invece, nei servizi: con 118 posti di lavoro andati in fumo; e nelle attività finanziarie: 63 dipendenti in meno in 12 mesi. Nel settore pubblico si registra una diminuzione di occupati di 101 unità. Ad incidere, soprattutto, i pensionamenti senza rimpiazzi. Nel frattempo cresce sempre di più il numero dei disoccupati. Perchè se è vero che si è registrata una frenata nella perdita di posti di lavoro, persiste l'assenza di prospettive per i giovani e per chi ha perso la propria occupazione. 1664, attualmente, i disoccupati in senso stretto; 154 in più rispetto allo stesso mese del 2012; un terzo di loro hanno un'età compresa tra i 20 e i 29 anni, molti sono laureati
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