L’Ocse cancella la lista nera dei paradisi fiscali, dove figuravano Urugay, Costa Rica, Filippine e Malaysia, restii ad applicare la norma internazionale sullo scambio di informazioni. Il Segretario Generale dell’OCSE, Angel Gurria, ha comunicato il trasferimento di questi 4 paesi nella lista grigia, insieme alle altre amministrazioni, tra cui la Repubblica di San Marino. A farli uscire dalla black list è stato l’impegno a procedere allo scambio di informazioni fiscali in funzione delle norme OCSE. Diventa così di 42 la lista dei paesi che pur essendosi impegnati ad adottare il modello OCSE 2005 e in particolare l’articolo 26, ancora non hanno firmato i previsti accordi bilaterali. Un risultato che il Segretario Gurria attribuisce alla mobilitazione dei leader riuniti a Londra il 2 aprile scorso per il vertice del G 20. “Adesso – ha dichiarato – nessuna delle 84 giurisdizioni seguite regolarmente dall’Ocse fa parte della lista nera”. Una notizia accolta con soddisfazione da San Marino. Per il Segretario di Stato alle Finanze, Gabriele Gatti, è la dimostrazione del serio pericolo corso dalla Repubblica di essere inserito in quella lista nera. “Pur nel poco tempo a disposizione – sottolinea – e in una situazione particolare, come la procedura rafforzata a cui ci ha sottoposto il Moneyval, siamo riusciti a scongiurare una simile eventualità, con evidente vantaggio per il Paese e la sua economia”
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