In numerosi Paesi dell’area Ocse la ripresa si è fermata nel secondo semestre del 2011, e in particolare resta la vulnerabilità finanziaria, nonostante gli intensi sforzi di aggiustamento in corso. Lo scrive l’organizzazione parigina nel suo rapporto sul finanziamento delle piccole e medie imprese. I dati italiani dicono che nel 2010 c’è stato un boom di fallimenti tra le piccole e medie imprese, aumentato a 11.289. Assieme a Ungheria, Slovacchia, Danimarca e Svizzera, dice l’Ocse, l’Italia è uno dei 5 Paesi in cui il numero di fallimenti ha continuato ad aumentare anche tra il 2009 e il 2010. Inoltre, aggiunge l’Ocse, le rinnovate preoccupazioni sullo stato dei bilanci delle banche potrebbero generare un ulteriore restringimento delle condizioni di accesso al credito. E nell’ambito dei lavori a Washington del Fondo monetario internazionale, il direttore Christine Lagarde ha detto che negli ultimi sei mesi molto è successo in Grecia, ma molto deve essere ancora fatto.
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