Un tour de force durato poco più di 5 mesi, durante i quali San Marino ha siglato i 12 accordi necessari per farsi promuovere dall’Ocse. La Repubblica era partita da due sole intese, ma alla riunione del G20 di Pittsburgh, quello stesso G20 che a Londra aveva dichiarato guerra ai paradisi fiscali, al segreto bancario e all’evasione fiscale, si presenta con tutt’altro curriculum. Ora l’ultimo report dell’Organizzazione della cooperazione e dello sviluppo economico inserisce San Marino a pieno titolo tra i Paesi virtuosi che hanno sottoscritto un numero di intese sufficienti, lista che comprende il maggior numero di Stati, Italia compresa. I Paesi con cui sono stati firmati o modificati accordi contro le doppie imposizioni, secondo gli standard Ocse, sono Malta, Austria, Lussemburgo, Ungheria, Belgio, Liechtenstein, e quelli con cui ha firmato o modificato accordi sullo scambio di informazioni sono Monaco, Isole Far Oer, Andorra, Francia, Groenlandia, Samoa. Nei prossimi mesi sono attese almeno altre dieci firme, con alcuni grandi Paesi, per le doppie imposizioni sono infatti in dirittura d’arrivo, con accordi almeno parafati, le sigle con Romania, Grecia, Malesia, Libia, e per lo scambio di informazioni con i Paesi nordici come Svezia, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia.
Francesca Biliotti
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