Ogni miliardo "scudato" 500 frontalieri a casa. La ritorsione della Lega del Ticino
“Rispediamo a casa 500 frontalieri ogni miliardo scudato”. E’ la proposta della Lega dei Ticinesi, una formazione politica elvetica, affine alla Lega di Bossi. La Svizzera, come San Marino, ha il problema dello scudo fiscale e come San Marino da lavoro a molti frontalieri. Di fronte all’offensiva e all’indisponibilità del ministro Tremonti, il Ticino dunque studia ritorsioni. Quella dell’allontanamento di una quota di frontalieri proporzionale all’uscita dei capitali è l’ipotesi più dura. Ma la Lega dei Ticinesi propone anche di istituire una tassa del 10% sull’ammontare dei capitali che verranno “scudati”. Il Presidente del Consiglio di Stato di Bellinzona Gabriele Gendotti propone invece di ridurre l’aliquota del 40% sulle tasse degli stipendi che la Svizzera ristorna ai comuni di provenienza dei 44mila frontalieri italiani. Il ristorno all’Austria è del 12,5% “non capiamo – è l’opinione del partito popolare democratico - perché all’Italia sia garantito un trattamento di favore”. Come noto gli oltre 6000 frontalieri che lavorano a San Marino sono gravati da doppia imposizione fiscale e per ciascuno di loro lo stato sammarinese versa mensilmente all’Inps una quota capitaria di 180 euro per le prestazioni sanitarie. Il Segretario della Flia-Cdls Giorgio Felici propone di sospenderne l’erogazione fino a quando non sarà rivista la convenzione del 1974 e comunque fino a quando non verrà chiarito il rapporto con l’Italia.
Luca Salvatori
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