Osla attacca la gestione italiana dei giochi a San Marino
A San Marino l’unica società privata a maggioranza pubblica concessionaria dei giochi è la Giochi del Titano Spa, quindi è impensabile che società italiane come SISAL, SNAI e LOTTOMATICA operino senza vincoli in territorio sammarinese. Ancor di più in un momento di crisi socioeconomica senza pari. Per cui occorre eliminare le zone d’ombra. Dall’applicazione dell’autorità di monopolio sui giochi nella Repubblica di San Marino ci sarebbero i presupposti per recuperare entrate importanti. Allora occorre regolamentare queste società italiane, imponendo un’aliquota sulle giocate, altrimenti restano soggette al pagamento al solo erario italiano delle diverse incidenze di prelievo che distinguono la raccolta di ogni gioco: dal Super Enalotto il 53,6% e dal Win for Life il 23,27%.
Le cifre sono da capogiro: nel 2010 sono stati giocati in Italia 61,4 miliardi di euro e nei primi quattro mesi del 2011 ben 24 miliardi, oltre sei solo ad aprile, per oltre 3,1 miliardi di entrate statali. Il settore va a mille, anche grazie all’impulso importante dato dal Decreto Legge 78 del 1° luglio 2009 dove, senza falsi moralismi e con obiettivi precisi, il Ministero italiano dell’Economia propone una gestione coerente e di presidio territoriale.
In questo scenario fatto di cifre esorbitanti si inserisce anche la Repubblica di San Marino, perché sono presenti sul suo territorio numerosi punti vendita predisposti per Superenalotto e Win for Life. Il tutto in mano alla SISAL Spa, una concessionaria per lo Stato italiano dei giochi (la Società Sisal Holding Finanziaria Spa oltre a essere la holding del Gruppo SISAL è controllata al 100% da Gaming Invest Sarl con sede in Lussemburgo). Nel 2010 solo SISAL ha fornito entrate per oltre 2 miliardi di euro e ha creato circa 200 posti di lavoro, oltre ad aver raccolto 137 milioni a sostegno dell’Abruzzo grazie a Win for Life.
Sul Titano l’esercizio dei giochi è monopolio di Stato, per cui le società private e i prodotti di gioco estero per operare devono ricevere concessione, autorizzazione, e regolamento dall’Ente di Stato dei Giochi. Non solo. Per legge lo Stato dovrebbe acquisire il 51% delle società private italiane e la conduzione delle strutture operative, attraverso le quali vengono venduti prodotti di gioco a San Marino, al fine di regolamentare quello che oggi avviene sul territorio sammarinese.
OSLA, allora, chiede se i soggetti italiani che operano sul Titano sono autorizzati a farlo per ogni singolo gioco e, in termini fiscali, se sono stati sottoscritti accordi internazionali o di cooperazione. Dunque come viene applicata la rinnovata Imposta speciale erariale sammarinese su tutti i giochi, dato che in Repubblica ci sono numerosi punti vendita italiani che fanno raccolta e non riconoscono nulla all’erario sammarinese. OSLA chiede anche se l’Ente di Stato dei Giochi è in grado di controllare i parametri tecnici di funzionamento di apparecchiature, rete fisica e terminali delle ricevitorie. Se è prevista una qualche forma di monitoraggio sulla raccolta e se vi sono conseguenze socialmente nocive legate ad attività di gioco di società esterne. Occorre coerenza nella gestione del settore su questi aspetti di diritto fiscale internazionale e di avvocature tra Stati. Anche per quanto riguarda la reciprocità, vale a dire la presenza in Italia dei giochi sammarinesi. Insomma occorre maggiore consapevolezza sulla raccolta gioco che avviene in territorio sammarinese da parte di operatori esterni, italiani in particolare, anche per quanto riguarda il gambling on-line.
Ecco dunque le precise richiese dell’Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori: recupero di parte delle entrate erariali di gioco italiane realizzate a San Marino; creazione attraverso la concessionaria (Giochi del Titano Spa) dei giochi di maggiore diffusione, dove la gestione fiscale e le conseguenti entrate restano alla Repubblica di San Marino, prevedendo un aggio maggiore alle ricevitorie - concessionarie; applicazione del principio di reciprocità sui giochi tra Italia e San Marino; vincolare le entrate dei giochi all’investimento nelle infrastrutture, nello sviluppo economico, nell’attrazione turistica e commerciale, nella ricerca scientifica e tecnologica, nella formazione avanzata internazionale dei giovani e nelle iniziative sociali e di welfare.
Basta ai falsi moralismi. Se da un lato il gioco non deve essere una priorità e non è incentivabile, dall’altro la fiscalità di uno Stato subisce un’erosione di raccolta giochi. Se l'indirizzo è il presidio dei giochi, questo deve essere applicato anche per quello che avviene a opera di operatori esterni e non solo per limitare le autonomie nazionali interne della Rep. di San Marino nel settore. Occorre quindi consapevolezza e rilevare l’ammontare della raccolta di gioco italiana ed estera sul territorio sammarinese, così come stimare quella di gambling e poker on-line. San Marino dovrebbe infine dotarsi di un’autorità di controllo, sul modello della Polizia Postale italiana, ed essere in grado di oscurare quei siti di gioco on-line che provengono da Paesi che non hanno stipulato alcun accordo in materia con la Repubblica di San Marino.