OSLA: cattiva gestione del settore pubblico si ripercuote sul privato
Oggi i dipendenti privati a causa del perdurare della crisi economica e della black list italiana sono insieme ai datori di lavoro che rischiano la propria impresa, quotidianamente a rischio licenziamento, mentre quelli pubblici conoscono la crisi solo perché la leggono sui giornali. Le imprese e i giovani disoccupati si scontrano con il mercato e la mancanza di lavoro mentre il settore pubblico oltre ad avere la "garanzia" del lavoro con stipendi medi superiori, impone nuove tasse quando gli sprechi e la malagestione sono sotto gli occhi di tutti.
Siamo stanchi di essere presi in giro, dell’inconcretezza della classe politica, della mancanza di autorevolezza nella revisione della spesa pubblica e di riorganizzazione del settore pubblico.
Lo sviluppo è solo aria fritta sulla carta, per gli investimenti il paese deve uscire dall'isolamento economico globale. Servono politici che conoscano l'economia e lo sviluppo, non la sola gestione del consenso.
A noi interessa di essere messi nelle condizioni di poter fare impresa, creare nuovi posti di lavoro e fare reddito per se stessi e per la collettività, e non essere obiettivo di logiche assurde dal sapore amaro di crociate alla ricerca di falsi capri espiatori. Se si vuole lottare per una vera equità sociale, si può iniziare riformando gli stipendi nel settore pubblico, pubblico allargato e degli enti a controllo pubblico, dove vi sono redditi ingiustificati che non trovano paragone internazionale.
OSLA