L' Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori propone come priorità il potenziamento dei consumi interni, trattenendo e attirando i consumatori interni e soprattutto esterni attraverso il potenziamento degli sconti SMaC, convertendo la mancata entrata al Bilancio dello Stato (differenziale di entrata) dovuto alla riduzione di due punti percentuali di monofase dello scorso settembre 2010 in aumento dello sconto SMaC. La manovra della riduzione della monofase di due punti percentuali non ha generato una riduzione dei prezzi finali come atteso dai consumatori per via della struttura di imposta monofase che vede il pagamento dell'imposta allo Stato all'importazione e prima che il commerciante applica i costi commerciali di vendita (magazzino, personale, sede, utenze,... Seppur assolta, i prezzi non riportano monofase inclusa) rendendo meno efficaci al consumatore finale le escursioni sul prezzo finale dovuti a riduzioni dell'aliquota monofase, rispetto a strutture di imposta come l'IVA dove sarebbe più evidente. Si commette un errore nella catena commerciale, quando l’incentivo commerciale non parte da fine filiera: il consumatore finale. Solo così l’incentivo riesce a risalire tutta la filiera commerciale e a sostenersi nel tempo: aumento di consumatori interni/esterni -> aumento di consumi -> aumento di vendite -> aumento di ordini e importazioni -> aumento di gettito monofase. Altrimenti il beneficio di breve termine si ferma, per via dei tempi di applicazione e struttura d'imposta monofase, all’operatore commerciale, non garantendogli maggiore competitività nel medio e lungo termine, perché non aumenta proporzionalmente le vendite. L’aumento di consumi può avvenire solo se vi è un'effettiva convenienza all’acquisto dovuta ad una percepita competitività sui prezzi finali, per quest’obiettivo lo strumento più corretto è la SMaC (non obbligatoria), che lega l’incentivo al consumatore finale, a ritroso all’operatore e al Bilancio dello Stato (21.000 SMaC card di residenti San Marino e oltre 20.000 SMaC di residenti Italia). Incentivare l’importazione di beni dal territorio sammarinese con un migliore differenziale fiscale sulle importazioni determina potenziali deformazioni sulle importazioni fiscali, piuttosto che dare espansione ed effettività al commercio al dettaglio in territorio. La riduzione di due punti percentuali dell’imposta monofase dello scorso settembre 2010 ha portato l’imposta monofase dal 17% al 15%, individuando una diminuzione relativa di 2 punti percentuali 2/17 = 11,7%, che rappresentano una corrispondente minore entrata di gettito monofase (-11,7%) a parità di condizioni di mercato. A seguito della conversione in Legge del Decreto legge italiano 13 agosto 2011 n.138 "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo." l'aliquota IVA ordinaria passa dal 20% al 21% dal 17 settembre, torna quindi all'attenzione quanto previsto dall'accordo Ghironzi - De Mandato degli anni '70 sul differenziale massimo tra le aliquote San Marino e Italia di 5 punti percentuali assieme alla LEGGE 11 dicembre 1995 n.140 ISTITUZIONE DI UNA IMPOSTA COMPLEMENTARE ALL’IMPOSTA SULLE IMPORTAZIONI, come previsto dall’Accordo Interinale di Commercio Doganale fra la Repubblica di San Marino e la CEE (reso esecutivo dal Decreto Reggenziale 2 dicembre 1992 n.98 all’Art. 5).
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