Osla e Governo su PdL Ufficio Controllo e Vigilanza
Prima fra tutte sui funzionari che dovrebbero far parte del nuovo ufficio: “In caso di incompatibilità dovrebbero astenersi dal ruolo, si legge – fa notare Dolcini – Ma se decidono di non astenersi, chi li ricusa? Dovrebbe esserci un organismo apposito che agisca per toglierli da quel ruolo. Inoltre vorremmo avere garanzie sul fatto che abbiano reali competenze tecniche. Poi – continua – notiamo ancora troppa discrezionalità in capo al Congresso di Stato, che in caso di rilevanti gravità può anche revocare le licenze. Ma “può” cosa vuol dire? Dovrebbe vigere il principio della certezza del diritto, quindi serve sapere prima, e con estrema chiarezza, cosa si intende per rilevanti gravità, come tali punibili. Infine, banche e finanziarie sono escluse da questi controlli? In caso contrario, i funzionari andrebbero a scardinare uno dei punti fondamentali del sistema come il segreto bancario?”.
Tanti interrogativi insomma, cui il governo già tenta di dare una risposta: “Il progetto in prima lettura sarà presentato così com’è – dice Tito Masi, segretario all’Industria – poi prima del passaggio in Commissione ci confronteremo con le associazioni di categoria. Banche e finanziarie sono escluse, poiché esiste già l’organo di vigilanza di Banca Centrale, dunque non vi sarà sovrapposizione, né tantomeno deroghe al segreto bancario, tutelato da una legge dello Stato. Chiediamo alle associazioni di essere dalla nostra parte – continua – perché dobbiamo combattere le distorsioni, le frodi e il riciclaggio, in alcuni casi, riprendere la collaborazione amministrativa con l’Italia e salvaguardare l’economia sana. Tutto può essere rivisto in quel progetto, tranne la necessità di raddoppiare i controlli, anche e soprattutto per tutelare le nostre tante imprese serie”.