Si riaccende il dibattito sulla casa da gioco, una scelta che alcuni vedono con favore per finanziare le infrastrutture interne e per garantire il futuro del paese. L’Organizzazione sammarinese degli imprenditori, che si dice neutrale in merito allo spostamento in centro storico della struttura, lancia invece la proposta di realizzare sul territorio un numero non definito di case da gioco controllate totalmente dallo stato. Un’idea basata anche, scrive l’Osla, su quanto è successo nella vicina Italia che di recente ha modificato il proprio atteggiamento sul tema dei giochi, dalle slot machines alla sisal, che rappresentano una voce importante del bilancio dello stato italiano. La proposta dell’Osla, che non mancherà di sollevare un dibattito, è quella di creare case da gioco di proprietà dello stato di San Marino con una parte di azionariato popolare, con quote societarie per le associazioni di categoria e con un limite massimo di possesso per evitare soci di maggioranza, e scavalcare così lo stato. Per l’organizzazione del lavoro inoltre la gestione delle case da gioco va assegnata prioritariamente a sammarinesi con il divieto ai residenti di accesso al gioco. Infine l’Osla chiarisce che l’idea delle case da gioco rappresenta solo una piccola parte del progetto economico che sta elaborando e non costituisce l’unico caposaldo.
Myriam Simoncini
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