L'Osla replica alla Csu sulle opportunità occupazionali

L'Osla replica alla Csu sulle opportunità occupazionali.
OSLA in riferimento alla recente posizione della CSU sulle opportunità occupazionali del comparto del commercio e del turismo del Centro Storico, sulla pretesa di assunzione di residenti, intende precisare che la stragrande maggioranza dei negozianti del Centro storico ha tutto l’interesse ad assumere i sammarinesi ed i residenti, infatti ogniqualvolta si prospetta la necessità di un’assunzione, gli stessi negozianti si prodigano a verificare la presenza di sammarinesi e residenti nelle liste del collocamento, ma purtroppo tale ricerca dà troppo spesso esiti negativi. I commercianti necessitano di personale che abbia dimestichezza con le lingue straniere, e soprattutto necessitano della disponibilità del lavoratore ad essere impiegato anche il sabato e la domenica. Invece, quando le aziende fanno richiesta di personale, la maggior parte delle volte chi è iscritto non si presenta al colloquio. Questo fenomeno addirittura costringe il commerciante, suo malgrado, a privarsi delle agevolazioni sia retributive che contributive previste per l’occupazione estiva degli studenti sammarinesi. Abbiamo tutti a cuore la risoluzione del problema occupazionale dei residenti, ma perché i sindacati non parlano anche degli anni in cui veniva osteggiato ogni tipo di strumento utile all’impiego regolamentato dei lavoratori saltuari? O si cambia visione del mercato del lavoro o non si giunge a niente. Clienti sicuri non esistono più, flussi turistici sicuri non esistono più, ordini sicuri non esistono più, quindi non esistono più posti di lavoro sicuri, nemmeno per i residenti, nonostante, lo ribadiamo, la volontà di tutto il comparto imprenditoriale sia quella dell’agevolazione del loro ingresso nel mondo occupazionale. La parola d’ordine deve essere flessibilità mentale e approccio ancor più flessibile al mondo del lavoro. L'offerta interna della forza lavoro deve essere qualificata (lingua estera adeguata alle richieste) e pronta alla flessibilità oraria imposta dall’affluenza della clientela. Forse occorrerebbe coadiuvare concretamente i lavoratori disoccupati evitando di creare paletti e obblighi a operatori che hanno nell’accoglienza del cliente a 360 gradi, l’unica arma per sopravvivere.

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