Osla-Usot-Usc: Smac resta pastrocchio nonostante correttivi
Osla, Usot e Usc assicurano la loro presenza ai tavoli tecnici con la segreteria alle Finanze per venire a conoscenza delle "novita' destinate al miglioramento della funzione operativa della Smac Card", ma continuano a non condividere la scelta di un "pastrocchio che rimane una sciagura". Le tre associazioni di categoria mandano a dire che mai la segreteria di Stato potra' convincerle che "tentando di risolvere qualche problema operativo si trasformera' la Smac in un equo strumento idoneo allo sviluppo economico". Di fatto, prosegue la nota di Osla, Usot e Usc, la riforma tributaria del 2013 continua ad impoverire e burocratizzare il sistema economico sammarinese". Dito puntato contro le toppe mezze dall''esecutivo: il decreto legge che ha prorogato il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi al 31 luglio 2015. Bocciata anche la recente circolare che offre la possibilita' per l''operatore "fuori sede" di certificare il suo ricavo anche senza l''utilizzo di un Pos, posticipandola di 48 ore dal momento del pagamento. "Purtroppo- lamentano le categorie- la registrazione posticipata viene subordinata all'utilizzo di un bollettario pre-vidimato dall'Ufficio Tributario", rendendo l'iter molto piu' complicato. "Non basta una ricevuta- proseguono- si va indietro anziche' andare avanti". E ancora: a marzo, ricordano le categorie, Palazzo Begni aveva annunciato che entro il 20 maggio gli operatori avrebbero potuto richiedere l''adeguamento del software e dei registratori di cassa, in modo da poter evitare di battere due volte lo stesso prezzo al proprio cliente. Ma questo termine, fanno notare, "e' gia' slittato al primo luglio". In conclusione, la segreteria alle Finanze "sta continuando dal primo gennaio a fare esperimenti sulla pelle degli operatori economici- prosegue la nota- con le loro tasche per cercare di trovare improbabili soluzioni tecniche". Osla, Usc e Usot in conclusione continuano a dire no alla Smac e "si riservano- concludono- di organizzare ulteriori manifestazioni e scioperi" contro quella che e'' "un''offesa per l''impresa e una causa di arretramento economico".
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