PA: scioperi a scacchiera

PA: scioperi a scacchiera.
Si inasprisce la mobilitazione nel Pubblico Impiego: da mercoledi scattano le prime astensioni a scacchiera. Ancora lontana invece la possibilità di uno sciopero generale. Il faccia a faccia di venerdi non è servito ad avvicinare le parti, distanti sui contenuti normativi del contratto, ma soprattutto su quelli economici. Il sindacato chiede 60 euro, di fisso, e l’1,5% sulla base retributiva. L’esecutivo propone 14 euro in cifra fissa e l’1,4%, sulla paga base. Per i sindacati si tratta di una proposta assurda 'anche in considerazione, sostengono, che nei 4 anni appena conclusi l’aumento non ha coperto l’inflazione'. Da mercoledi le prime tre ore di sciopero in diversi uffici. Prevista anche una manifestazione sul Pianello, in concomitanza con la sessione del Consiglio Grande e Generale di maggio. Astensioni che proseguiranno tutti i giorni fino al 10 giugno, poi arriveranno altre decisioni se la situaizone non si sbloccherà. Intanto il Governo precisa le sue proposte economiche ad iniziare dall’ultima, presentata venerdì, di 14 euro più 1,4 % sul piede retributivo, equivalente ad un aumento medio dell’ 1,9 % rispetto al 2004. Nel dettaglio significa il 2,2 % per il livello più basso con 5 scatti di anzianità, e l’1,6 % per l’ undicesimo livello. Per il contratto privatistico invece l’aumento medio è del 2,3 %, ossia dal 2,4 per il livello più basso al 2,1 per il più alto. Aumenti in linea con l’inflazione reale del 2 %, spiega l’esecutivo. La richiesta iniziale del sindacato, invece, di 60 euro più l’1,5%, avrebbe come impatto un aumento medio del 5,01 % nel pubblico e del 5,75% nel privatistico. Se poi si considerano i vari livelli nel pubblico si passa da un più 5, 88% del più basso a un più 3,49% del più alto, nel privatistico invece si va da un più 6,27% a un 5,17%. Richieste che per l’esecutivo si commentano da sole. Il Governo comunque mantiene la disponibilità alla trattativa e sulle altre richieste avanzate dai lavoratori, si impegna a rivalutare sia la voce “perdita moneta” dei dipendenti che maneggiano denaro, sia a rivedere il capitolo trasferte e indennità, senza però ritoccare le cifre.

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