Si parte con la concertazione. C'erano tutte le parti interessate ieri sera a Domagnano. Dalla politica al sindacato, dalle associazioni di categoria a Fondiss. In prima fila, naturalmente, le Federazioni Pensionati. A convocarle il Segretario alla Sanità che mantiene così l'impegno, annunciato poco prima di Natale, di avviare il confronto con le parti già a partire da gennaio. La materia è delicata, molto complessa, da tempo al centro del dibattito politico e di grande interesse sociale. Si apre dunque il confronto, che dovrà portare – come ultimo atto - alla tanto attesa riforma del sistema previdenziale. E' una delle priorità del 2016, e c'è già una scadenza: il Governo dovrà presentare un testo di riforma entro il 30 settembre. In parallelo verranno avviati studi e approfondimenti. Un percorso di otto mesi che parte da qui. “Lo scopo della serata – spiega Mussoni - era di raggiungere tutti insieme un primo obiettivo: confrontarsi per sostenere i cittadini sammarinesi e le generazioni future”. La preoccupazione non è infatti sull'oggi, ma in prospettiva. Trovare nuove risorse per alimentare la previdenza non sarà facile. Al momento il fondo è solido. Gli accantonamenti permettono di guardare con fiducia al prossimo futuro. Ma se guardiamo più in avanti le sicurezze si fanno meno certe. Raffaele Bruni, esperto di previdenza, ha dato la sua ricetta proprio ieri, durante io nostro programma Indaco. Parla di flessibilità, vissuta nel suo valore positivo. Dobbiamo immaginare un sistema più confacente ai nuovi bisogni, risvegliando l'entusiasmo e portando le persone ad investire nel proprio futuro. Per fare tornare la pensione un elemento di centralità che dia sicurezza.
MF
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