I pensionamenti obbligatori non piacciono ai sindacati

Fronte compatto sui pensionamenti obbligatori in discussione nella Finanziaria. Siamo ancora in una fase interlocutoria ma l'uscita dal lavoro riguarderebbe i dipendenti della Pubblica amministrazione che abbiano 59 anni e 40 di contributi. Lo stesso vale per il settore privato, però a discrezione del dipendente.
I tre sindacato Csdl, Cdls e Usl considerano questa soluzione una violazione dei diritti dei lavoratori e un gravame ulteriore per il fondo pensione già in sofferenza.
"Questa scelta è una arma a doppia taglio - ha detto Marco Tura Cdls - e crea disparità. Si libera lo Stato di a spesa che si scarica però sul fondo pensioni da 2 anni in seria difficoltà".
E su questo interviene anche Giuliano Tamagnini, segretario della Csdl: "La partita sulle pensioni più grossa è quella sui mancati versamenti dello Stato per il fondo lavoratori dipendenti che è passato dal 10% al 5%. Non è mai successo da 50 anni e sarà per sempre perchè è sancito da una legge dello Stato"
"Anche questa scelta non è in un ottica strategica - ha ribadito Francesco Biordi della Usl - dopo una riforma fiscale che non condividiamo anche una finanziaria con tante criticità che penalizza i lavoratori nel loro inviolabile diritto di scegliere".

Valentina Antonioli

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