Pensioni, contratti e rincari al centro dello sciopero generale: "Dalla politica vogliamo un cambio di rotta"
In giornata l'incontro con le forze politiche in cerca di una complessa mediazione
Riforma delle pensioni, rinnovo dei contratti, caro bollette. Questioni centrali per lo sciopero generale. Insieme i tre sindacati: Csdl, Cdls e Usl. Il ritrovo in mattinata in piazza delle Nazioni Unite per poi sfilare fino a piazza della Libertà. In contemporanea, all'interno del Palazzo Pubblico, i lavori del Consiglio, con la riforma pensionistica in seconda lettura.
Ed è proprio a Governo e maggioranza che i lavoratori si rivolgono. "Assumetevi le vostre responsabilità", affermano i sindacati. Sul palco i segretari generali. Dal numero uno della Csdl, Enzo Merlini, un riferimento alle questioni dei disincentivi, dei contributi pubblici ai fondi pensione, fino al debito estero e alla futura riforma IGR che, dice, "farà pagare più tasse a chi già le paga". Da Merlini critiche alle recenti parole del Segretario alle Finanze, Marco Gatti, in un'intervista al quotidiano La Serenissima. “Cavalcare il dissenso – aveva detto Gatti - è più facile che spiegare le ragioni dei sacrifici”.
Per Gianluca Montanari, segretario generale Cdls, la partecipazione allo sciopero è la "dimostrazione della tenacia del mondo del lavoro". Montanari si è soffermato sui contratti da rinnovare, invitando ad aggiornare le buste paga al costo della vita.
Rincari delle utenze altro tema forte di uno sciopero condiviso. "E' bello vederci uniti". ha detto Francesca Busignani, segretario generale Usl. "Ridiamo vita alla San Marino che amiamo", l'appello. Dopo la manifestazione, l'incontro con le forze politiche. Al confronto col Governo non ha partecipato il Segretario alle Finanze, segnalano i sindacati. Dai rappresentanti dei lavoratori la ricerca di una mediazione su alcuni punti della riforma pensioni, ma ora la palla passa al Consiglio.
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