Pessimo primato per Rimini. Il lavoro nero rimane una piaga del tessuto economico
Secondo i dati del ministero del Lavoro pubblicati sul Sole 24 ore, Rimini compare al quinto posto in Italia per irregolarità sui luoghi di lavoro. Su 603 aziende controllate nel 2009, ben il 62% non risultano a norma. 911 i lavoratori sono irregolari; 456 in nero. Nella top ten nazionale troviamo anche Modena, con una percentuale del 59,6% su 1.039 aziende controllate. Ma la regina delle violazioni è Firenze, seguita da Livorno, Pistoia, l’Aquila. La Provincia parla di “aspetti paradossali su cui riflettere”. L'assessore al Lavoro Meris Soldati sottolinea “l’assenza, nella classifica dei territori con maggiore frequenza di aziende irregolari, di alcune aree del Sud Italia, recentemente teatro di avvenimenti drammatici e eclatanti sul fronte del lavoro “fuori legge”. Un'anomalia spiegabile con il fatto che i controlli si sono concentrati nel centro-nord Italia”.“Si spiega soprattutto così - tira le somme Soldati - il pressoché totale monopolio della graduatoria da parte dei territori toscani, emiliano romagnoli e veneti”. Ma rimane ancora molto da approfondire: “Il quinto posto di Rimini conferma in pieno la profondità del fenomeno. Anche questi numeri richiamano decisamente il tema della legalità economica in un territorio come quello riminese per molti aspetti 'anomalo', effetto soprattutto dell’economia turistica legata alla stagionalità, ma non per questo giustificato”. L’obiettivo rimane dunque il rispetto delle regole, per fare della legalità economica una priorità.
Monica Fabbri
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