La locomotiva economica biancazzurra ha vissuto la sua stagione migliore dal 1986 al 2000. Poi ha marciato più lentamente, ma comunque più spedita rispetto all’Italia. Nel 2009, le parti si sono invertite. Il prodotto interno lordo sammarinese ha registrato un calo del 13%, in termini reali di 157 milioni di euro, mentre quello italiano, a prezzi correnti, è sceso molto meno e cioè del 3,9%.
Il sistema San Marino è pero riuscito a salvaguardare l’occupazione, meglio rispetto ad oltreconfine. Il numero totale dei lavoratori, nel 2009, è sceso dell’1,3% sul Titano e il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 150% che è tantissimo, ma in percentuale è la metà rispetto al 300% della media italiana. La crisi quindi ha colpito più pesantemente l’impresa, rispetto al lavoro dipendente che però, nel 2009, ha perduto potere d’acquisto. Il settore che nel 2009 ha registrato la contrazione più significativa è il metalmeccanico con un – 12,2%; gli altri settori dell’industria manifatturiera hanno ceduto il 9,5%, le costruzioni il 4,2%, il commercio all’ingrosso il 5,6%; il commercio al dettaglio lo 0,6%; i servizi alle imprese il 4,3%; gli alberghi e ristoranti il 7,1%. In controtendenza, il comparto alimentare, in crescita del 6,2% e quello agricolo che è crescito nel 2009 dell’11%, ma entrambi concorrono al Pil nazionale in quote minimali.
Luca Salvatori
Il sistema San Marino è pero riuscito a salvaguardare l’occupazione, meglio rispetto ad oltreconfine. Il numero totale dei lavoratori, nel 2009, è sceso dell’1,3% sul Titano e il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 150% che è tantissimo, ma in percentuale è la metà rispetto al 300% della media italiana. La crisi quindi ha colpito più pesantemente l’impresa, rispetto al lavoro dipendente che però, nel 2009, ha perduto potere d’acquisto. Il settore che nel 2009 ha registrato la contrazione più significativa è il metalmeccanico con un – 12,2%; gli altri settori dell’industria manifatturiera hanno ceduto il 9,5%, le costruzioni il 4,2%, il commercio all’ingrosso il 5,6%; il commercio al dettaglio lo 0,6%; i servizi alle imprese il 4,3%; gli alberghi e ristoranti il 7,1%. In controtendenza, il comparto alimentare, in crescita del 6,2% e quello agricolo che è crescito nel 2009 dell’11%, ma entrambi concorrono al Pil nazionale in quote minimali.
Luca Salvatori
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