L’inflazione, ad agosto, si è attestata al 2,3%, con un aumento dello 0,2 rispetto a luglio. Lo afferma l’Istat, confermando così le stime preliminari. Gli aumenti tendenziali più marcati sono stati quelli delle bevande alcoliche, dei tabacchi e dei trasporti. In crescita anche il costo di alberghi, ristoranti e esercizi pubblici, con una accelerazione del tasso di crescita annuale del 3%. In calo invece, le telecomunicazioni e i beni alimentari. Rallentamento anche per i servizi sanitari. Tra le 20 città italiane analizzate dall’Istat, Bologna e Ancona fanno registrare gli aumenti più moderati, mentre gli incrementi maggiori si sono avuti a Torino e Napoli. Sarcastico il commento dell’intesa dei consumatori. “L’Istat ha dimenticato una virgola. L’inflazione non è del 2,3 ma del 23%”. Le associazioni che aderiscono all’intesa, rinnovano la richiesta di istituire dei panieri differenziati per fasce di reddito e annunciano che, in occasione dello sciopero della spesa, il prossimo 16 settembre, organizzeranno un presidio sotto la sede dell’Istat. Critico nei confronti dell’istituto di statistica è anche il Movimento difesa del cittadino che definisce i dati “Sempre più misteriosi”. In particolare l’associazione non comprende come sia possibile che l’inflazione sia rimasta ferma ad agosto al 2,3%, mentre lo stesso Istat comunica che la benzina verde è aumentata del 9,4% e il gasolio addirittura di oltre il 10%.
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