Per l’Ufficio di Statistica il calo turistico nei primi sei mesi dell’anno tocca l’1,5%. Cifre tutto sommato incoraggianti considerato l’andamento dei flussi nel resto d’Italia. Il mese di giugno, poi, ha registrato secondo il bollettino un incremento rispetto al 2003 di 35 mila presenze. Le categorie economiche, che da molto tempo gridano alla crisi, non si riconoscono però in questi dati. Il problema esiste ed è grave- sentenzia il Presidente dell’USC Marco Arzilli che aggiunge con un pizzico di ironia : dare i numeri non serve a niente. Il turismo è alla sua fase terminale, i negozi non incassano e questo è un dato di fatto per noi che viviamo la realtà quotidiana e la realtà è che non c’è gente. Dello stesso avviso il Presidente dell’Usot Gianfranco Ugolini che con sarcasmo sottolinea che, alla luce di una crisi turistica mondiale, parlare di mille persone in più o in meno è un po’ come giocare al mercante in fiera. I bilanci – continua Ugolini- sono abituato a farli con gli operatori del settore. Non serve a niente snocciolare numeri ora. Sarebbe più utile farlo a fine stagione in base al fatturato degli esercizi. Basti pensare che nel 2003 alberghi bar e ristoranti hanno registrato un calo del 25%. Il Presidente dell’Usot avanza dubbi più che sull’attendibilità dei dati divulgati, sul metodo di rilevamento oramai obsoleto e chiede di mettere mano a sistemi più all’avanguardia che offrano una proiezione veritiera. Anche secondo l’Osla il sistema di calcolo va riveduto ed eventualmente corretto. Come sta andando la stagione- commenta il Presidente Paride Bugli- lo vediamo tutti. Il calo è innegabile e non ha colpito solo San Marino. Speriamo che la nascita sul Titano di un osservatorio congiunturale sul turismo possa finalmente mettere fine alle polemiche che ogni anno accompagnano la diffusione di questi dati.
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