Dipendenti postali in assemblea insieme ai vertici delle federazioni pubblico impiego della CSU. Al centro dell’incontro la gestione del personale. Un’assemblea convocata dal sindacato dopo aver sollevato la questione dei trasferimenti interni con una lettera spedita il 18 giugno al governo e alla direzione delle poste e che - sottolinea la CSU -non ha ricevuto alcuna risposta. In particolare sindacati e dipendenti contestano e definiscono inaccettabili i trasferimenti interni del personale e in generale mettono in discussione la discrezionalità e il mancato rispetto delle norme vigenti. Per questo è stato chiesto alla direzione l’annullamento delle ultime circolari e la ridefinizione delle necessità anche temporanee del personale. Si entra, dunque, in una fase di lotta: i dipendenti non sono più disposti a compiere lavoro straordinario e a sottostare ad ordini di trasferimento che provengano da personale non qualificato a tale compito, ordini accettati solo dalla direzione o dal coordinatore del servizio. Tra le richieste anche quella di attenersi rigidamente al prospetto ferie presentato dai lavoratori stessi lo scorso marzo. Nonostante le ripetute sollecitazioni - fa sapere il sindacato - il Governo non ha prestato minima attenzione alle rivendicazioni e alle esigenze dei lavoratori. Atteggiamento che ha portato al ritiro dei rappresentanti sindacali dal gruppo tecnico misto per la definizione delle zone postali.
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