Sono sul piede di guerra da mesi, incontri e confronti non sono bastati, e neppure azioni quali l’astensione dagli organi collegiali o il rifiuto di partecipare alle uscite didattiche. Dal governo hanno ottenuto rassicurazioni, ma – dicono – “per ora sono solo parole”. A scuola finita, la mobilitazione dei precari resta aperta e questa volta riceve l’appoggio dei genitori, che hanno promosso una raccolta firme per chiedere maestre stabili per i loro bambini. Firme poste in calce ad una lettera che gli stessi precari avevano indirizzato, lo scorso aprile, per sensibilizzare su quella che definiscono una “ingiustizia lavorativa e giuridica”, che non può non finire per avere dirette conseguenze sulla didattica. 803 firme, che arriveranno sul tavolo delle tre segreterie: Interni, Istruzione e Finanze, delle confederazioni sindacali, nonché della direzione della scuola dell’infanzia. Dal segretario all’Interno Valeria Ciavatta, tornano le rassicurazioni: “Da tempo stiamo trattando per trovare le condizioni migliori, soprattutto per le situazioni più vecchie. Con il sindacato il confronto è continuo e ora che c’è stata una apertura sulla natura economico, speriamo di arrivare al più presto ad una soluzione”.
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