Precariato nella scuola: le modalità proposte dal Governo nella trattativa sono diverse dal resto della Pa
Le Federazioni Pubblico Impiego CSdL e CDLS guidate da Alessio Muccioli e Riccardo Stefanelli, hanno incontrato i docenti di ogni ordine scolastico per fare il punto sulla trattativa in corso con il Governo. Si lavora per la stabilizzazione di insegnanti occupati da almeno 7-8 anni ma anche per garantire un futuro più certo ed un trattamento equo a coloro che hanno meno anzianità di servizio. Il precariato nella scuola ha infatti una serie di specificità rispetto a quello della Pa in generale: mentre normalmente per la stabilizzazione dei dipendenti del settore pubblico, si contano i giorni di servizio pari ad un totale di 5 anni, nella scuola si fa riferimento al punteggio già presente nelle graduatorie per l'insegnamento ma che deve essere pari a 7 anni di servizio. Criterio, questo, adottato nelle ultime tre stabilizzazioni e che con ogni probabilità verrà riproposto anche questa volta. La proposta del Governo per la Pa in generale contempla inoltre la divisione in fasce dei precari, dando la possibilità anche a chi lavora da pochi anni di poter eventualmente accedere a concorsi interni. Una scansione che però non è prevista nella scuola, creando di conseguenza malumori nel corpo docente. Un punto su cui il sindacato intende battersi per garantire uguale trattamento a tutti i lavoratori. Dunque si continua a trattare: prossimo appuntamento il 3 dicembre con la riunione generale dei precari.
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